la nostra storia
La nostra storia
Scoprite di più sulla storia del LabTerm
Fin dall’inizio delle nostre attività nel 1996, con il progetto Linguaggi e Attività Produttive, abbiamo sempre promosso la cooperazione con il mercato del lavoro. Abbiamo stabilito accordi e collaborazioni con agenzie di traduzione, associazioni, enti pubblici e aziende di tutta l’Italia e dell’Emilia Romagna in particolare (tra cui Aprilia, Ferragamo, Ferrari, Luxottica).
Agli inizi, il LabTerm era situato in una piccola stanza con meno di dieci computer. Oggi disponiamo di un’aula con 35 postazioni, più un laboratorio informatico con 12 postazioni ad accesso libero. Nonostante questo, la nostra filosofia non è cambiata. Grazie al nuovo programma Language Toolkit (un’iniziativa in collaborazione con la Camera di Commercio di Forlì-Cesena) i nostri studenti hanno l’opportunità di svolgere tirocini mirati alla realizzazione della tesi di laurea magistrale, fornendo allo stesso tempo servizi linguistici alle aziende locali.
Alcune date importanti
Le tappe principali della storia del LabTerm
Nasce il progetto Linguaggi e Attività Produttive, da un'idea di Franco Bertaccini, Marcello Soffritti e Michèle Lorgnet. Il progetto viene sviluppato all'interno del Laboratorio di Terminologia e Traduzione Assistita che, nello stesso anno, acquisisce una sua sede fisica in Corso della Repubblica, poco distante dalla sede principale della SSLMIT di Palazzo Montanari.
Il LabTerm cambia sede, e si trasferisce all’interno del nuovo Campus Universitario (ancora in costruzione), in quella che in seguito diventerà la sede del DIT.Lab. Il laboratorio disponeva allora di un’aula con 36 PC, tre uffici e un’aula studio con 12 PC.
The conference forms part of the School's 20th anniversary celebrations. Technological progress in the field of translation is continually changing the work of the professional translator, the translation agency, and the translator trainer, requiring their continuous attention to new products and procedures.
Il convegno è organizzato dalla SSLMIT in collaborazione con AITI, Assointerpreti e Unilingue. Il convegno si rivolge a traduttori in-house e freelance, responsabili di società di traduzione, localizzatori, redattori tecnici, project manager, linguisti, docenti, formatori e studenti in traduzione. Il programma prevede interventi tenuti da relatori internazionali, tavole rotonde e punti informativi allestiti dalle principali software house, case editrici ed associazioni del settore.
Un tempo appannaggio quasi esclusivo di informatici di professione ed utenti esperti, negli ultimi anni il software libero è diventato un'opzione accessibile e funzionale per un numero sempre crescente di utenti, compresi i traduttori meno tecnologicamente sofisticati. In questo scenario, la terza edizione del convegno internazionale TeTra (Tecnologie per la Traduzione) si propone come momento di riflessione, discussione e approfondimento sulle tematiche che ruotano attorno al fenomeno del software libero e della traduzione collaborativa.
La gestione e direzione del LabTerm passa dal professor Franco Bertaccini alla professoressa Silvia Bernardini e contestualmente viene lanciato il nuovo sito del laboratorio www.terminologia.it
Giunto alla quarta edizione, il convegno TeTra (tetraTeTra) torna alle sue origini: dopo un evento dedicato specificamente a software libero e traduzione collaborativa, quest'anno si tornerà a parlare di innovazione a 360 gradi nel mondo della traduzione e dell'interpretazione.
A dieci anni e quattro edizioni di distanza dal primo evento della serie, torna il 14 e 15 marzo 2019 il convegno internazionale TeTra. Tema centrale di questa quinta edizione sarà la tecnologia che più di ogni altra si è fatta strada nel mondo dei servizi linguistici: la traduzione automatica. Come e quanto sono migliorati i moderni sistemi di TA? Come possono (o dovrebbero) essere sfruttati questi sistemi, e quali sono quindi le competenze che non possono mancare nel bagaglio dei professionisti? E soprattutto: è così plausibile che in un futuro più o meno prossimo l'intelligenza artificiale si sostituirà a quella umana?